«Il mondo è guidato da persone pazze e ambiziose, che hanno in mente solo il successo e il profitto, se ne fregano delle preoccupazioni dei poeti, che sono, come tutti sanno, esseri dell’utopia, quell’utopia senza la quale non esiste nessun progresso». Così scriveva il grande poeta portoghese Eugenio de Andrade (pseudonimo di José Fontinhas Rato, 1923-2005).
Categoria: Cultura
Quattro anni or sono il noto scrittore Antonio Manzini pubblicava per i tipi di Sellerio “Gli ultimi giorni di quiete”, esattamente un anno fa lo stesso scrittore pubblicava in Mondadori “Tutti i particolari in cronaca”.
Per entrambi i romanzi, ciò che emerge è la profonda conoscenza dell’autore dei meccanismi della legge e della giustizia italiane. Probabilmente è superfluo sostenere che questi ingranaggi non funzionano sempre bene: è scontato, quasi banale. Tuttavia, a molti (moltissimi) è capitato di rimanere invischiati direttamente o indirettamente nelle spire di una giustizia arbitraria e incomprensibile, ambigua e umiliante.
La più grande invenzione dell’umanità non è l’elettricità, non sono le telecomunicazioni, l’informatica o il computer con il quale, peraltro, scrivo. La più smisurata creazione del genere umano è la scrittura e poi il libro per conservarla e diffonderla. Ho passato buona parte della mia vita a custodire, preservare e poi diffondere, divulgare libri. Si può vivere con soddisfazione un tale stato che è molto più di un lavoro, di un’attività continua, ma vi assicuro che tale appagamento è sempre stato pervaso da un esplicito pessimismo venato di malinconia.
Finalmente una buona notizia: da ottobre 2024 è online il blog d’informazione PAULLONOTIZIE, che nelle intenzioni dei suoi redattori dovrà anche dare luogo tra breve anche a una versione cartacea, un nuovo notiziario comunale. La testata offrirà al territorio di Paullo quell’informazione seria, accurata, non autocelebrativa, imparziale di cui tutti noi, che continuiamo a vivere in questa città, sentiamo un estremo bisogno. Il blog è raggiungibile seguendo questo link:
https://www.paullonotizie.it
Impossibile dimenticarlo
«Ciau Rosa ho tante cose da raccontarti…».
Incominciavano così i nostri incontri nel mio ufficio, in biblioteca, sede della redazione di Comune Aperto.
«Sono pronto, mi dica…».
«Adèss te cùnti… dopu te mèti ti a post tuscòss!».
Il dialetto paullese era la sua prima lingua, poi iniziava a raccontarmi gli ultimi sviluppi delle iniziative, dei programmi e delle realizzazioni di ‘Paullo for Kenya’, anche nella lingua corrente.
La foto (Il Cittadino di Lodi del 21.06.24) ricorda delle rovine dopo un bombardamento. Stanno “ristrutturando” le ex elementari di via Mazzini. Cosa resterà delle vecchie aule? Ben poco credo.
I problemi di Paullo sono tanti, da quelli urbanistico-ambientali a quelli della sanità pubblica, dai trasporti che rendono Milano sempre più lontana ai parcheggi insufficienti in centro, dal trasferimento della caserma dei Carabinieri alla Municipale con organici ridotti. Ma, soprattutto, è l’impoverimento della parte più fragile della popolazione che deve preoccupare. Il mondo cattolico, per tradizione e sensibilità consolidate, ha cercato in questi anni di intercettare le nuove povertà, ma è il Comune che possiede mezzi e risorse per provvedere ai necessari interventi.
Dall’ultimo bollettino parrocchiale vengo a sapere che è imminente la vendita della villa delle suore, all’angolo tra via Milano e via Matteotti.
Ho trovato queste vecchie foto dell’inaugurazione della caserma dei Carabinieri di Paullo, in piazza della Libertà. Penso sia avvenuta verso l’inizio degli anni ’60, ma non ne sono sicuro. Comunque, visto che tra un poco non ci sarà più …
Ieri, sulla strada di Vailate, improvvisamente, mi sono trovato immerso in un paesaggio che non vedevo più da decenni: campi coltivati a foraggio e lunghissimi filari di pioppi, alti, dritti, verdi.
Alice mi racconta che, secondo Esiodo, il grande poeta greco contemporaneo di Omero, si doveva riprendere a navigare sul mare quando la foglia del fico, appena sbocciata, assumeva la forma della zampa di una cornacchia.
Sono passati oramai più di due anni e mezzo da quel sabato mattina del 26 febbraio 2022 in cui manifestavamo in via Mazzini chiedendo al Sindaco, che probabilmente era lì in municipio, di venire ad ascoltarci almeno una volta, di salvare quelle piante del filare che le perizie non consideravano a rischio di cedimento immediato, che potevano quindi essere risparmiate e inserite in modo opportuno nella ristrutturazione di via Mazzini.