IL RISCALDAMENTO CLIMATICO NON SARÀ UGUALE PER TUTTI

Oggi pomeriggio sono andato in biblioteca e mi ha colpito il gran numero di giovani in sala lettura, soprattutto universitari, che in religioso silenzio studiavano con il loro portatile aperto. Altri erano seduti in giardino, uno dei pochi luoghi in centro a Paullo in cui si può ancora godere dell’ombra di grandi alberi.
Per quale ragione tanti utenti in biblioteca in un torrido pomeriggio di luglio? Non credo che il motivo siano i libri lì conservati; in parte forse sì, ma è noto che ciò che serve per studiare oramai lo si può trovare in Internet, stando a casa propria. Un’altra ragione potrebbe essere il fatto di incontrare dei compagni di studio, per staccare ogni tanto e scambiare due parole. Ma la ragione vera penso sia un’altra, e cioè l’aria condizionata, il fatto che gli ambienti della biblioteca siano tutti ben rinfrescati durante l’orario di apertura.
Il caldo torrido di queste settimane, con temperature notturne che non scendono sotto i 25° ci fa capire come sia importante avere una casa con un buon impianto di condizionamento, tenuto acceso gran parte del giorno e della notte. Che fare se non puoi permetterti il condizionatore, se non puoi andare in un centro commerciale perché non hai la patente e neanche in piscina perché hai una certa età? E’ un problema, un vero problema, che però non è uguale per tutti, come invece continuano a dirci in televisione.
Leggo ad esempio che Peter Thiel, il californiano co-fondatore di PayPal, che è stato uno dei pochi tra i gay dichiarati a schierarsi con Trump fin dal primo momento, ha comprato grandi proprietà in uno dei posti più remoti del mondo, la Nuova Zelanda. Chi ha i soldi anticipa la crisi climatica che imperverserà nelle nostre città e si organizza per andare a vivere in un posto fresco e lontano.
E’ importante riflettere su questo: non è vero che il riscaldamento climatico ci rende tutti uguali sul pianeta Terra. In questi anni di ambientalismo superficiale, che vede la natura come qualcosa da proteggere contro l’essere umano che la distrugge, abbiamo dimenticato che la natura è stata distrutta dal modo di produzione capitalistico, non dagli uomini, e che solo pochi tra questi ne hanno tratto grandi vantaggi. La lotta di classe non esiste più, nessuno più ne parla, ma le classi esistono ancora. Per questo il riscaldamento climatico non sarà uguale per tutti.