QUALCHE CONSIDERAZIONE SUL CONSIGLIO COMUNALE DEL GIOVEDÌ SANTO

Giovedì 17 aprile si è svolto il secondo Consiglio Comunale del 2025. A quasi una settimana di distanza, anche se altri avvenimenti sono accaduti nel frattempo, mi sembra opportuno fare qualche considerazione.
Anzitutto la scelta di aver convocato il Consiglio alle ore 19:00 del Giovedì Santo non può che trovarci contrari; le motivazioni d’urgenza avrebbero comunque potuto trovare supporto e conferma in una Conferenza dei capigruppo, che invece non è stata convocata. Giorno e ora sono stati imposti e hanno messo in difficoltà un po’ tutti, disincentivando soprattutto la partecipazione dei cittadini; a poco sono servite le accennate scuse fatte durante un intervento da parte della vicesindaca Gilberti.
In secondo luogo segnaliamo quella che a nostro parere è una non conformità della delibera sulla TARI, il primo punto all’ordine del giorno. Nel testo si fa riferimento esplicito a due allegati, entrambi parte “integrante e sostanziale” delle delibera, nominandoli “allegato A” e “allegato B”, ma poi questa denominazione non viene chiaramente riportata negli allegati in questione. Il problema è stato evidenziato durante il Consiglio chiamando in causa il Segretario, dottor Andreassi, che però, dopo aver consultato gli atti, affermava che il punto poteva essere votato in quanto l’allegato A e l’allegato B erano individuabili “per esclusione”. Questa conclusione non ha giustamente soddisfatto il consigliere Gatti, che ha proposto di rimandare il voto, visto che la scadenza del 30 aprile è stata recentemente posticipata al 30 giugno. Di fronte al rifiuto della proposta. la consigliera Castelli ha ricordato la possibilità di impugnare la delibera.
In terzo luogo, quando abbiamo fatto notare a proposito dell’aumento della TARI del 5%, che noi consiglieri non avevamo, dagli atti forniti, elementi sufficienti per comprendere le ragioni del suddetto aumento, anche perché secondo le delibere ARERA l’aumento di determinati coefficienti è dovuto a una scelta dell’Ente, la vicesindaca rispondeva “a noi il PEF lo fa un ingegnere gestionale, io, ma penso chiunque in questa sala, non sia in grado di redigere un PEF …”. Questa affermazione ci lascia molto perplessi. Dobbiamo forse intendere che le decisioni degli aumenti siano da ricondurre al lavoro del solo già citato ingegnere gestionale?
Se il Sindaco avesse preparato i lavori del consiglio attivando un’opportuna commissione, con l’eventuale partecipazione degli uffici comunali competenti, forse tutti avremmo potuto comprendere a fondo le motivazioni che hanno portato alla redazione di questo PEF 2025, e quindi delle conseguenti tariffe TARI. In mancanza di questa modalità operativa, il semplice fatto che il PEF lo faccia un ingegnere e sia asseverato non può bastare a un’opposizione che invece lo vuole comprendere a fondo per dare un contributo concreto. Forse il Consiglio deve limitarsi a votare senza alcun lavoro preliminare di studio e partecipazione?
Infine sulla mozione relativa all’omicidio di Sergio Ramelli avvenuto cinquanta anni fa e presentata dalla consigliera Castelli, ancora una volta abbiamo dovuto assistere all’uso da parte della maggioranza “dell’emendamento integralmente sostitutivo”, come era già successo nel precedente consiglio: anziché correggere o, eventualmente, con coraggio e chiarezza, prendendosi le proprie responsabilità, votare apertamente contro la mozione presentata dalla minoranza, la maggioranza se ne appropria e la sostituisce totalmente. Al contrario, per quanto si possa avere una visione politica differente, è importante rispettare, pur contrastandola, l’opinione dell’avversario politico. Questo modo di procedere così essenziale del dialogo democratico nel Consiglio Comunale di Paullo per ben due volte, e consecutivamente, non è stato rispettato.